
Acquamara – Un film di Edoardo Viterbori
Acquamara è un racconto che parla di mare, di pescatori, di amore per gli altri e per l’ambiente. È una storia di gente povera ancora animata dalla passione per un lavoro che merita di essere riqualificato. È un omaggio alla pesca come si intendeva un tempo, quando era ancora sforzo, fatica, libertà e rispetto per la natura. È una denuncia ad un mondo industriale sempre più egoista, distruttivo, accecato dalle regole di mercato e insensibile ai valori fondanti del vivere civile.
Il mondo della pesca è un ambiente sconosciuto ai più e in completa rivolzione. L’industria del pesce è divenuta sempre più articolata e complessa, il pescato non viene più direttamente venduto al consumatore o a una pescheria, ma è divenuto oggetto di aste e sempre più selezionato, difatti molte specie non si possono più pescare o per lo meno non in alcuni periodi. Il regista e gli sceneggiatori sentivano dunque il bisogno di scrivere una storia che mettesse in luce le problematiche di un pescatore “moderno”.
Nel porto di Anzio ha appena attraccato il peschereccio Giusta Rotta. È un’imbarcazione un po’ antica il cui equipaggio continua ancora a utilizzare le tecniche di pesca tradizionali ed ecosostenibili. I proprietari del peschereccio sono due fratelli: Adriano e Cencio, due giovani cresciuti tra la spiaggia e le onde, la cui vita è stata interamente consacrata al mare. Seppur simili d’aspetto, Adriano e Cencio sono diversissimi: l’uno è integro e deciso a non cedere a metodi illegali o invasivi, l’altro è più pragmatico. Scendono insieme dalla barca. Cencio guarda il pescato con amarezza: è un periodo di magra, il ricavato delle vendite non riuscirebbe nemmeno a coprire le spese del gasolio. Brunella, la fidanzata di Cencio, ha mille progetti per il futuro: vorrebbe sposarsi, avere una casa, avere un figlio ma tutto le sembra impossibile e lontanissimo. Il lavoro di Cencio è troppo precario. Stanco della sua situazione e dei debiti che lo stanno affogando, Cencio prende i contatti con Cesare, un losco ristoratore dai modi manipolatori. L’uomo gli chiede dei favori in cambio di un’ingente quantità di denaro. Cencio accetta. Quella sera stessa, il ragazzo salpa con Giusta Rotta e scarica in mare dei rifiuti tossici. Cencio, senza dire nulla al fratello, continua il suo smaltimento illegale. Può finalmente comprare un’auto nuova, dei regali per Brunella, pagare i lavori di manutenzione del peschereccio. Tutto sembra andare per il verso giusto. Solamente quando vedrà i pesci morenti e le acque avvelenate Cencio si renderà conto della gravità delle sue azioni. Per il suo egoismo ha fatto del male a sé e alle persone che gli stanno attorno.
IL CAST REGIA: Edoardo Viterbori Edoardo Viterbori è nato a Genova, in Italia, l’11 / 02/98, è regista ed editore. Dal 2013 lavora come assistente in diverse produzioni indipendenti (film, spot pubblicitari e videoclip). Nel 2014 ha diretto “Le storie di via Carnia”, pubblicato a Genova il 21 maggio dell’anno successivo. Il 7 novembre 2015 la Fondazione “Antonio De Sisto” gli ha assegnato il premio Olmo, categoria: cinema e televisione. Nel 2016 gira il cortometraggio sperimentale “Rhapsody”. Sempre nel 2016 è impegnato sul set del suo nuovo film “Oltre il ponte!”, Presentato al cinema Albatros di Genova il 26 aprile 2019. Durante il mese di giugno 2019 ha diretto il cortometraggio “Acquamara”, girato ad Anzio, Lazio. SOGGETTO E SCENGGIATURA: Francesca Piscioneri e Daniel Nicolae DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA: Antonio Caruzzi COSTUMI E SCENOGRAFIA: Giuliana Musso e Liana Fisher AIUTO REGIA: Lorenzo Umana ASSISTENTE ALLA REGIA: Pietro Landonio OPERATORE: Francesco Russo PRODUZIONE : Roma Film Academy DIRETTORE DI PRODUZIONE: Daniele Shkolnik ORGANIZZATORE: Daniele Shkolnik FONICO: Riccardo Stigi MONTAGGIO: Claudia Difonzo Featuring: Nicolo Ernesto Alaimo RIPRESE: 9-12 GIUGNO 2019