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Drammatico / Fantasy

EDHEL

Primo lungometraggio del giovane regista casertano Marco Renda, Edhel racconta il percorso di formazione della piccola protagonista nata con una peculiarità che rappresenta un grosso fardello in un mondo dove l’omologazione detta la regola.

Il film è un accorato atto di denuncia contro la bieca ignoranza di chi discrimina ciò che non riesce a capire. La fragilità di una bambina di 11 anni, devastata da un lutto gravissimo, è un’arma devastante nelle mani di chi non vuole vedere la bellezza di ogni singola individualità.

E se la realtà a volte crea dei mostri alimentati dall’intolleranza e dalla paura nei confronti di ogni rivendicazione di autenticità, la fantasia, al contrario, può rappresentare uno spazio di conforto dove ritrovare il coraggio di essere liberi.

L’incontro “magico” tra i due protagonisti, Edhel e Silvano, due solitudini diverse ma complementari, è l’occasione per ribaltare i loro destini, ritrovando quel coraggio che la vita impone.

Roberta Mattei è Ginevra

Edhel vive con la madre Ginevra. Il rapporto tra le due è difficile e conflittuale. Ginevra preme perché la figlia si operi, correggendo quel difetto che la separa da una “normalità” convenzionale. Lo desidera per il bene della figlia, affinché possa essere felice come le sue coetanee.

Gaia Forte è Edhel

Edhel è una bambina nata con una malformazione al padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie “a punta”. Affronta il disagio chiudendosi in se stessa e cercando di evitare qualunque rapporto umano che non sia strettamente necessario. La scuola e i compagni, per lei, sono un incubo. L’unico posto in cui si sente felice è il maneggio in cui Caronte, il suo cavallo, la aspetta tutti i pomeriggi così come faceva con suo padre prima che lui morisse in un incidente di gara.

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